Inizio qui una serie di post che sono una traduzione-adattamento di un articolo di Respectful Insolence dal titolo Does anyone “recover” from autism? .
Per contrastare quella massa di pseudoscienza isterica che è il movimento antivaccinista col suo mito che i vaccini causino l’autismo, e la credenza in quella sostanziale ciarlataneria che è il trattamento biomedico dell’autismo, occorre avere idee chiare e corrette. Ma ciò sovente non basta, perché i miti sono originati da strutture profonde della psiche, e il ragionamento puro spesso non ha forza sufficiente. In ogni caso, occorre tener sempre presente che l’autismo e i disturbi dello spettro autistico sono condizioni di sviluppo ritardato o sviluppo differente, non condizioni di stasi dello sviluppo. I bambini autistici possono evidenziare miglioramenti nei loro sintomi semplicemente attraverso la loro crescita e il loro sviluppo. Invece i genitori che sottopongono i loro figli ad un trattamento biomedico sembrano vedere l’autismo come una condizione di stasi dello sviluppo. Questo è il motivo per cui quei genitori attribuiscono così facilmente qualsiasi miglioramento dei propri figli a qualunque ciarlataneria di moda stiano usando su di loro. E questo è anche il motivo per cui, al fine di determinare se un dato intervento abbia una efficacia reale, sono richiesti studi clinici controllati randomizzati. In realtà, non è così difficile vedere perché, se si prendono in considerazione la credenza diffusa che i bambini autistici non migliorino, insieme con i ricordi imperfetti dei genitori zeppi di pregiudizi di conferma (confirmation bias), che confondono la correlazione con la causazione, e altri elementi di confusione come la regressione, tanti genitori credano che il trattamento biomedico abbia effettivamente aiutato i propri figli. Inoltre i miglioramenti osservati nei bambini autistici tendono ad essere incostanti, con periodi di cambiamenti limitati intrecciati a periodi di sviluppo rapido. Qualora uno di tali periodi di sviluppo rapido appaia dopo un intervento biomedico, a cosa sarà assegnato il merito del miglioramento?
il mio bimbo e’ aiutato anche con il biomedico,la dieta SGC,LA TERAPIA COMPORTAMENTALE.NON RITENIAMO CHE I SUOI PROGRESSI SIANO IN CORRELAZIONE AL BIOMEDICO,MA L’ALTERNATIVA QUALE SAREBBE?AGLI ALTALENANTI PERIODI DI REGRESSIONE ,SOMMINISTRANDO INTEGRATORI MELATONINA E TANTI ALTRI PRODOTTI,QUALCOSA SI ATTUISCE…CERTO NON DARO’ MAI degli psicofarmaci al mio ANGELO…
Gentile Michela, non si possono mettere sullo stesso piano la terapia comportamentale (l’unica per la quale esistono riscontri scientifici seri), il “biomedico” e le diete. Si tratta di realtà distinte, e la valutazione scientifica prescinde dal livello “impressionistico” immediato e soggettivo di questo o quel genitore. Quanto ai prodotti che voi utilizzate, alcuni come la melatonina non hanno nulla a che fare con la fede biomedica relativa all’autismo. La melatonina è semplicemente un regolatore del sonno, che in certi casi può essere utile. Idem per la dieta SGC, che in alcuni casi può essere seguita da persone con autismo come è seguita da persone senza autismo, perché non riguarda l’autismo ma problemi intestinali. La cosa migliore è comunque portare il proprio figlio autistico ad una normale dieta varia, ricca di tutti gli elementi che servono all’organismo. Un approccio comportamentale può essere utile anche a questo scopo.