Chi non potesse essere presente ma volesse comunque sostenere il progetto “l’Orto di san Francesco” può farlo attraverso una piccola donazione sul c/c postale 95785846, intestato ad Associazione AUTISMO TREVISO ONLUS, oppure con un bonifico
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Una Torta per l’Autismo
30/09/2014Ringraziamo Amici e Amiche
16/04/2014Grazie di cuore a tutti i 690 Amici e Amiche di Autismo Treviso onlus che nella dichiarazione dei redditi del 2012 ci hanno destinato il 5 per mille, e ci consentono col loro prezioso contributo di portare avanti il nostro progetto dell’Orto di San Francesco. Per noi siete fondamentali, e a voi va tutta la nostra riconoscenza. Ricordatevi di noi anche quest’anno!
Ogni goccia è benvenuta
01/02/2014Ambiente ecologico
02/05/2013Il modello nascosto
27/11/2012Un’uscita dall’Orto
12/10/2012Lo spirito di apertura che anima l’Orto di San Francesco prevede frequenti uscite. Un giorno in cui all’Orto c’erano solo Jessica e Tobia, le due educatrici Barbara ed Elena hanno organizzato un pic-nic sulle sponde del Sile. Ovviamente, tutto ben strutturato.
Vendemmia
27/09/2012Moltissime persone con autismo patiscono un sovraccarico sensoriale. Il mondo circostante è pieno di stimoli: rumori di ogni tipo che si sovrappongono, oggetti che appaiono e scompaiono in un flusso incessante, persone che interagiscono e che ti rivolgono richieste incomprensibili o ti chiedono di fare cose che non capisci. Anche i volti sono mutevoli, e inseguire i loro continui cambiamenti per capire cosa significano è faticosissimo per quelli che non sono in grado di cogliere spontaneamente il senso di un sorriso o del tono della voce. La vita di un soggetto autistico, il cui cervello funziona in modo rigido, ed è in grado di processare un elemento alla volta, e di tenere aperto un solo canale sensoriale alla volta (esagero un po’ per farmi capire), è molto stressante: da lui si pretende tantissimo in rapporto alle sue capacità, e spesso lo si chiede anche in modo sbagliato. L’Orto di San Francesco è un ambiente che vuol tener conto delle difficoltà intrinseche all’essere autistico: la campagna è un luogo in cui gli stimoli sensoriali sono meno numerosi e meno fastidiosi. Nella foto vediamo Ettore intento alla vendemmia nel silenzio della vigna.
Personalizzare
10/07/2012Nella foto si vede Tobia (di spalle) mentre gioca a ping-pong con un ragazzo neurotipico (termine dotto che ha sostituito la parola normale, che oggi appare discriminatoria e sospetta). I ragazzi autistici dell’Orto di San Francesco sono molto differenti tra loro, per caratteristiche e capacità, e per questo i programmi che si propongono loro debbono essere massimamente individualizzati e personalizzati. A ciascuno secondo i suoi bisogni! Tobia, ad esempio, desidera fortemente interagire con gli altri, ma avendo una mente autistica, e di conseguenza incontrando molte difficoltà nella comprensione di tutto ciò che è scambio sociale, deve essere aiutato nella costruzione di rapporti significativi con le altre persone. Si tratta anche di apprendere corrette regole di comportamento e di scambio, e in ciò il gioco a due può essere di grande aiuto.
Realtà sensate
11/06/2012Valentino è totalmente averbale, e soggetto a stereotipie problematiche, come quella di strappare vestiti e tessuti in genere (si vede qui la condizione della maglietta che indossa). Anche persone con disabilità così grave hanno tuttavia risorse e capacità, che debbono essere sfruttate e indirizzate, affinché anche per loro si costruisca, per quanto possibile, un quadro sensato della realtà. Valentino è in grado di svolgere numerose attività e lavori anche abbastanza impegnativi, e che richiedono impegno e attenzione. Qui lo vediamo insieme alla psicologa responsabile dell’Orto di San Francesco, Federica Lise, mentre sta utilizzando il nuovo rasaerba dell’OSF intorno al recinto delle capre. Nell’Orto tutti gli strumenti di cui si servono i ragazzi funzionano ad olio di gomito, per motivi di sicurezza. Il nuovo rasaerba manuale svolge tuttavia benissimo la sua funzione.
Tobia spiega
27/05/2012L’Orto di San Francesco non vuole essere chiuso al territorio, al contrario! Purtroppo, la capacità di corretta socializzazione di molti dei nostri ragazzi è assai limitata, ma questo non significa affatto che gli autistici non amino la compagnia. Opportunamente guidati, anche loro possono partecipare alla vita sociale. Quest’anno, alcune classi delle medie sono venute in visita. Qui vediamo Tobia spiegare ai ragazzi suoi coetanei come funziona la cucina dell’Orto, servendosi del nostro ricettario visivo. Infatti molti autistici non comunicano verbalmente, e occorre utilizzare delle immagini. Nella cucina dell’Orto il librone delle ricette è fatto con sequenze di fotografie, che indicano le varie fasi della preparazione dei cibi.