A chi abbia una qualche conoscenza della storia dell’autismo e delle disabilità intellettive non può sfuggire la mancanza di seri criteri scientifici nei più accaniti sostenitori dell’idea di una epidemia di autismo in atto (molti dei quali non saprebbero nemmeno spiegare la differenza tra prevalenza e incidenza). Come sia andata la cosa è spiegato nel libro The Autism Matrix. Una meta-ricerca intitolata The epidemiology and global burden of autism spectrum disorders (Psychological Medicine, Cambridge University Press 2014) evidenzia come nel ventennio 1990–2010 a livello globale non vi sia stato alcun aumento della prevalenza dell’autismo nella popolazione. Se vi è un’epidemia di autismo in corso, essa non riguarda la patologia, ma è una epidemia di diagnosi.
Biomedico e “uscite dalla diagnosi” (3)
06/02/2013Fein e i suoi colleghi nell’introduzione al loro studio, dopo un’analisi della letteratura puntualizzano:
Anche in base alle ricerche precedenti, alcune conclusioni provvisorie appaiono convincenti: (a) l’uscita dalla diagnosi di ASD è una possibilità per una minoranza di bambini, e almeno per una parte di questi non è dovuta ad un precedente errore di diagnosi; (b) L’esito favorevole è associato ad un funzionamento cognitivo piuttosto alto e a sintomi iniziali in qualche modo più lievi; (c) possono persistere difficoltà residue nel linguaggio, nell’attenzione, nel funzionamento esecutivo o emotivo che richiedono ulteriore analisi. La definitiva documentazione dell’esistenza e delle caratteristiche degli individui che perdono la diagnosi di autismo ha importanti implicazioni per la comprensione della neurobiologia dell’autismo, dell’impatto dell’intervento sul funzionamento, e dei meccanismi sottostanti al miglioramento. Le tecniche di immagine strutturale e funzionale applicate a questo gruppo potrebbero far comprendere se vi sia stata una normalizzazione dell’anatomia e del funzionamento cerebrali, o se il comportamento normale sia stato acquisito mediante meccanismi di compensazione.
Diagnosi: una ridefinizione dell’autismo
06/11/2012Forniamo la traduzione italiana (di Fabio Brotto) di un articolo su Nature, che riguarda l’importantissima questione del DSM-5.
Un tempo la parola autismo evocava l’immagine di qualcuno con gravi problemi, serie difficoltà nella comunicazione e forme di comportamento rigide (magari qualcuno come il personaggio interpretato da Dustin Hoffman nel film del 1988 Rain Man). Oggi la percezione dell’autismo tende ad essere quella di una condizione molto meno grave: spesso la gente conosce qualcuno che ha un bambino con qualche forma di autismo, e molti di questi bambini frequentano le scuole normali.
La definizione di autismo è cambiata molte volte dal tempo in cui questo fu descritto per la prima volta negli anni Quaranta. Si è evoluta dalla cosiddetta schizofrenia infantile degli anni Cinquanta e Sessanta all’autismo infantile degli anni Ottanta, fino al largo disturbo spettro autistico (DSA) che conosciamo oggi. Leggi il seguito di questo post »
Linee guida inglesi
03/10/2011Le linee guida britanniche per la diagnosi dell’autismo sono appena uscite. Complete e dettagliate, perfettamente aggiornate, leggibili qui.
Segni di autismo da 1 a 3 anni
09/05/2011Sintomi sociali
Anomalo contatto oculare
Contatti sociali limitati
Scarso interesse per gli altri bambini
Sorriso sociale limitato
Il bambino guarda raramente le persone
Ha una gamma di espressioni facciali limitata
Scarsa condivisione di affetti ed emozioni
Poco interesse ai giochi interattivi
Gioco funzionale limitato
Nessun gioco immaginario
Limitata imitazione motoria
Sintomi nella comunicazione
Scarsa frequenza della comunicazione verbale o non verbale
Incapacità di condividere l’interesse (ad es. mediante indicazione, condivisione, dare, mostrare)
Scarsa risposta al nome
Incapacità di rispondere a gesti comunicativi (indicazione, dare, mostrare da parte di altri)
Uso del corpo altrui come strumento (il bambino spinge la mano dell’altro verso l’oggetto desiderato senza contatto oculare, come se fosse la mano, anziché la persona, a prendere l’oggetto
Interessi ristretti e comportamenti stereotipati
movimenti singolari di mani o dita
uso inappropriato degli oggetti
Interessi/giochi ripetitivi
Comportamenti sensoriali unusuali
Iper/ipo sensitività a suoni, tessuti, gusti o stimoli visuali
(p. 199)
Segni di autismo nel primo anno di vita
01/05/2011Sintomi sociali
Il bambino non è capace di anticipare l’esser preso in braccio
Guarda poco la gente
Mostra scarso interesse ai giochi interattivi
Mostra scarso affetto ai familiari
È contento di essere lasciato solo
Sintomi nella comunicazione
Il bambino quando viene chiamato per nome risponde poco
Non guarda gli oggetti tenuti in mano da altri
Ha interessi ristretti e comportamenti stereotipati
Mette oggetti in bocca eccessivamente
Non gli piace venire toccato
(p. 197)
Checklist per diagnosi precoce
31/03/2011Fino a 360 mila italiani autistici, checklist per diagnosi precoce
Diagnosi precoce e trattamento precoce
08/01/2011Sally Rogers mostra come l’autismo sia un processo graduale.
Autismo e schizofrenia
22/12/2010Sappiamo che il termine autismo è stato coniato dal grande psichiatra svizzero Eugen Bleuler nell’ambito dei suoi studi sulla schizofrenia. Purtroppo, quando Kanner individuò le famose caratteristiche di un gruppo di bambini, dando il via alla ricerca scientifica in questo campo, non trovò di meglio che utilizzare quello stesso termine bleuleriano, aggiungendovi la parola infantile. Di qui anche una serie di confusioni e di guai. Ma la problematica è ancora aperta, entro certi limiti, che nell’intervento di Annelies Spek al IX Congresso Internazionale di Autism Europe a Catania risultano ben definiti.
Questioni di genere 1
19/12/2010
Al IX congresso internazionale di Autism Europe a Catania, Rutger Jan van der Gaag presenta una ricerca su bambini e bambine autistici che può offrire degli elementi interessanti per tutti.