A mio figlio Guido (nella foto) piace molto giocare con l’acqua e con altri liquidi. Anzitutto per il piacere sensoriale che ne ricava. Ma lasciato a se stesso combinerebbe un sacco di guai, bagnerebbe dappertutto e verserebbe acqua od olio nei luoghi meno appropriati. Il problema è sempre quello del senso e della misura delle azioni. Per esempio, anche solo l’insegnare a trasferire liquidi da un contenitore all’altro richiede all’educatore molta pazienza (e competenza).