(Nella foto: Valentino, 14 anni, al lavoro)
La giornata delle pannocchie ha confermato una nostra vecchia convinzione: le persone con autismo debbono essere impegnate in attività gratificanti. Attività semplici, comprensibili, adatte al loro livello mentale e alle loro capacità fisico-motorie. Se questo avviene, la gestione delle persone con autismo diventa molto più semplice, i comportamenti problematici diminuiscono, la qualità della vita migliora. Non è, in fondo, un concetto difficile. Dovrebbe essere la scelta anche delle istituzioni. Infine, tutto questo potrebbe tradursi in un risparmio per il sistema del welfare, oggi così stressato. Ma occorre una rivoluzione culturale.