Nel suo intervento al congresso internazionale di Autism Europe a Catania, Marco de Caris ha presentato la comunità-residenza Oikos per autistici adulti, nella quale svolge il doppio ruolo di psicologo e di amministratore (quest’ultimo, ha detto, costituisce una parte molto dolente, come ci si può ben immaginare). Nella struttura dove lavora De Caris vivono 7 persone con autismo, gravi, con seri problemi di comportamento e stereotipie accentuate. De Caris ha sottolineato come bloccare il comportamento problematico spesso possa generare sofferenza nella persona con autismo, per cui la strada più opportuna è quella di cercare di comprenderne le ragioni al fine di poter orientare la persona verso un comportamento sostitutivo accettabile. Questa è certamente una questione molto importante, come ben sanno i genitori e gli educatori, che spesso incontrano gravi difficoltà nella gestione dei comportamenti problematici (in inglese si chiamano giustamente challenging behaviors – comportamenti che sfidano). In realtà, qui si pone il tema della vita dei soggetti autistici in età adulta. Chi è affetto da una forma grave di autismo (la maggioranza) da adulto non potrà condurre una vita autonoma, dovrà vivere in istituti o residenze protette. E questo implica costi altissimi, tanto più alti quanto minore è il grado di autonomia della persona con autismo. Per questo, anche in vista di un risparmio futuro, è essenziale che si lavori in una prospettiva di lungo termine. Un autistico che durante il pasto deve essere imboccato costa di più di un autistico in grado di usare la forchetta.