Nei loro interventi al congresso internazionale di Autism Europe a Catania, Mark Palmieri e Richard Mills hanno richiamato l’attenzione sui disordini alimentari che spesso affliggono le persone con autismo, e riguardano sia il cibo che l’ingestione di liquidi.
Palmieri ha richiamato la necessità di interventi transdisciplinari per affrontare una questione di cui quasi tutti i genitori hanno esperienza (sovente i bambini autistici fin da piccoli pongono seri problemi di alimentazione, accettando solo cibi particolari, e in genere non assumendone con la varietà necessaria per una buona salute, o in quantità eccessiva rispetto al dispendio calorico). L’obiettivo da tener presente, secondo Palmieri, è anzitutto questo: non dover più avere delle preoccupazioni circa la nutrizione delle persone autistiche a causa di limitazioni nella alimentazione.
Mills ha evidenziato come da ricerche effettuate emerga un dato preoccupante circa un’ assunzione eccessiva di acqua e altri liquidi da parte dei soggetti autistici. Purtroppo qui la difficoltà è aumentata dal fatto che in genere si tende a vedere una forte ingestione di acqua come non problematica o addirittura salutare, ragione per la quale i genitori non si preoccupano molto, e tendono a sottovalutare la cosa. Mills ha mostrato come anche un eccesso di acqua possa determinare una intossicazione dell’organismo, con gravi conseguenze. La cosiddetta polidipsia è un fenomeno ampiamente conosciuto all’interno dei disturbi psichiatrici, e tra gli autistici è presente in una minoranza significativa.