I Tavoli regionali sull’autismo (come quello che sta trascinandosi nella Regione Veneto) vanno bene, ma dovrebbero esistere: i programmi specifici per l’autismo; i finanziamenti, che devono essere vincolati; le modalità di finanziamento; i modelli organizzativi (Centri regionali di riferimento, équipes preparate e specializzate in ogni ASL); screening precoci in collaborazione coi pediatri; le modalità per la gestione e il trattamento dell’autismo degli adulti.
Il quadro complessivo della situazione dell’autismo nelle varie Regioni italiane è deprimente. Soprattutto per la scarsità di risorse dedicate, ma anche per la mancanza di visione del problema e di una linea comune sui trattamenti, che comporta il fatto che le famiglie si trovino di fronte a una pluralità di suggestioni e offerte (come quella del DAN!) e finiscano per essere disorientate.