Nel suo intervento al congresso internazionale di Autism Europe a Catania, Josephine Barbaro ha trattato il tema dello screening, che negli anni passati è sembrato uno strumento consigliabile per individuare in età precoce i bambini portatori di sindrome autistica. Negli ultimi anni, ha sostenuto, si è visto come nessuno degli strumenti di rilevazione proposti (CHAT ecc.) si sia dimostrato sufficientemente robusto per poter essere adottato in forma generalizzata. Secondo la Barbaro, occorrerebbe passare da un modello screening ad un surveillance model, un modello sorveglianza, ovvero una modalità di tenuta sotto osservazione personalizzata per ciascun bambino. E questo perché i segni precoci di autismo differiscono ad ognuno dei passaggi della crescita tra i 6 mesi e i 36, ovvero all’interno della fase d’età entro la quale l’autismo si manifesta.