In Italia esistono decine di associazioni di familiari di persone autistiche. Solo due o tre sono nazionali, le altre sono locali, spesso molto piccole. Queste associazioni sono spesso in disaccordo fra loro su molte questioni, ad esempio sulla natura e l’efficacia dei trattamenti da applicare ai soggetti autistici. Questa frammentazione rende debole, anzi quasi inesistente, il fronte delle famiglie. Ma mi pare evidente che esistono tre punti sui quali tutte le associazioni oggi sono d’accordo. Su questi punti propongo la costituzione di un’alleanza tra le associazioni che potrebbe portare a importanti risultati. I tre punti sono questi:
Noi familiari di persone con disturbi dello spettro autistico chiediamo:
1. Diagnosi precoce e presa in carico globale con trattamento cognitivo-comportamentale immediato ed intensivo. Attualmente le diagnosi sono tardive, e le neuropsichiatrie non operano una presa in carico adeguata, sotto nessun profilo.
2. Aggiornamento della psichiatria italiana, che sull’autismo è totalmente impreparata, con mantenimento della diagnosi di autismo al compimento dei 18 anni. Attualmente per la psichiatria italiana l’autismo non esiste e al compimento dei 18 anni le diagnosi cambiano: è una indecenza!
3. Mantenimento della denominazione (e del concetto) di disabile al compimento dei 65 anni. Non è ammissibile, sotto nessun profilo, che una persona disabile, inserita da decenni in una struttura specializzata, nella quale la sua vita ha il suo senso e il suo radicamento, e dove riceve un trattamento adeguato, venga collocata in una casa di riposo generica per il semplice fatto che a 65 anni per lo Stato italiano un disabile si trasforma in un anziano.
Ritengo che su questi tre punti si potrebbe stilare un documento da far firmare ai rappresentanti di tutte le associazioni, per poi presentarlo alla pubblica opinione, alla classe medica e a quella politica.
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Caro Fabio
concordo pienamente con quanto hai comunicato. Non per nulla, l’incontro del Sanit ha aperto le Porte per l’Autismo anche con il Ministero per le Pari Opportunita’. L’impegno di tuuti i Ministeri deve essere unisono e non frammentato ed è per questo che a breve concorderemo un incontro con i maggiori Ministeri che piu’ devono garantirci Servizi; Continuita’, ‘Presa in carico globale . Dobbiamo cercare di organizzare il TEACCH inteso non solo come approccio Educativo ( come tutti pensano…) ma inteso come PRESA IN CARICO GLOBALE DELLA PERSONA AUTISTICA E DELLA SUA FAMIGLIA da parte delle Istituzioni Pubbliche!!!!
Mariapia Vernile
Salve, come Autismo e Futuro Onlus di Roma, concordiamo con i tre punti esposti nel patto e quindi siamo disponibili ad un’azione in questo senso.
I nostri riferimenti: info@autismoefuturo.it, http://www.facebook.com/autismoefuturo.onlus