Palle di neve

25/02/2012

Lo abbiamo già scritto, ma quando si parla di autismo è bene ripetere le cose molte volte: a causa della modalità di funzionamento del cervello autistico, tutte le situazioni sociali non vengono colte spontaneamente nella loro unitarietà e coerenza, e nel loro significato complessivo, ma come una somma di elementi particolari, di dettagli. Per questo, le persone con autismo hanno bisogno di tempi lunghi per decifrarle. Per questo stesso motivo, noi vediamo spesso queste persone reagire con lentezza agli stimoli e alle richieste, e vediamo che le loro reazioni sono come dilazionate. Ai loro occhi il nostro mondo si muove troppo in fretta, e quasi sempre noi non concediamo loro abbastanza tempo per decifrarlo, per capire cosa ci si aspetti da loro nelle varie situazioni della vita quotidiana. Questa caratteristica fondamentale della mente autistica deve essere sempre tenuta presente.

La neve è un evento eccezionale all’Orto di San Francesco. Non rientra nella routine, e la sua presenza potrebbe dar luogo a qualche problema per i giovani ospiti, quindi la circostanza particolare, come ogni evento fuori dall’ordinario, deve essere gestita sapientemente dagli educatori. Tuttavia, anche dai ragazzi autistici una novità non sempre e necessariamente viene percepita come disturbo. Qui vediamo Ettore che partecipa ad un’ attività sociale, come quella di fare a palle di neve, che può tradursi in stimolo alla relazione.


In cucina

20/02/2012

Secondo la filosofia dell’Orto di San Francesco le abilità acquisite dai nostri ragazzi con autismo debbono essere spendibili in un contesto quotidiano e pratico. L’azione di riempire d’acqua una pentola e di collocarla sul fornello nel modo corretto e nel tempo opportuno può non essere così semplice per una persona con autismo. Ma può essere insegnata, e diventare motivo di soddisfazione e di crescita dell’autostima (nella foto è eseguita da Ettore). Anche per questo motivo le attività che si svolgono nella cucina dell’OSF hanno una grande importanza, e per noi sono irrinunciabili. Per questo, uno dei primi pensieri durante l’allestimento dell’OSF nel 2009 è stato quello di predisporre la cucina perché fosse funzionale e sicura.

 

 


Foglie

16/02/2012

Guido è un ragazzino autistico di 13 anni a basso funzionamento, non verbale. Ha un fisico eccellente, ed un gran bisogno di muoversi. Per persone con autismo come lui è fondamentale che vi sia l’offerta di un impiego del tempo adeguato ai bisogni. Non cesseremo mai di ripetere che l’azione è essenziale per ogni essere umano. L’azione, di qualsiasi tipo essa sia (fisica o intellettuale), è il senso stesso della vita degli umani. Negare ad un essere umano la possibilità di agire, condannarlo all’inazione, costringerlo in una condizione di inerzia, significa nella sostanza ucciderlo. Storicamente, nei manicomi e negli istituti di vario tipo e denominazione, è avvenuta una uccisione di massa di innumerevoli vite umane indifese.

Qui vediamo Guido che partecipa alla raccolta delle foglie per la stalla delle capre dell’Orto di San Francesco. Con molto piacere, evidentemente.


Nuovo AT blog

09/02/2012

Abbiamo aperto un nuovo blog di Autismo Treviso onlus, che vuole aprire una  prospettiva sull’autismo nella zona di Treviso. CLICCATE SULLA FOTO.


Valentino con patate

07/02/2012

Non lo ripeteremo mai abbastanza: bisogna offrire alle persone con autismo un tempo ricco di possibilità di impegno in attività sensate, che si inquadrino nella vita di tutti i giorni e sviluppino competenze e autonomie. Naturalmente sempre nei limiti delle capacità di ognuno e senza chiedere l’impossibile. Qui vediamo Valentino (non verbale e con seri problemi comportamentali) che prepara le patate per la cottura nella cucina dell’Orto di San Francesco.


Su “Voci dal silenzio”

06/02/2012

Intervista sull’autismo

03/02/2012

Pere

02/02/2012

Nell’Orto di San Francesco si cerca di coniugare per quanto è possibile il processo educativo-abilitativo (che non deve subire mai interruzioni complete) con lo svago e l’impiego funzionale del tempo in ambiente ecologico. Un’attività sistematica all’aria aperta, come quella che consiste nel raccogliere frutta o foglie e metterle in un contenitore, può essere molto gratificante  anche per persone con autismo a basso funzionamento. Qui vediamo Giacomo che raccoglie le pere cadute a terra, durante il Centro Estivo 2011.


Generalizzare

25/01/2012

Le persone con autismo faticano a cogliere nel loro senso complessivo le situazioni in cui vengono a trovarsi, che sono spesso mutevoli, instabili e fluide. La mente autistica non è orientata, come quella umana tipica, al significato delle situazioni, ed è invece legata ai dettagli, presi univocamente, alla lettera, nella loro immediatezza concreta. Per questo, ogni dettaglio tende ad avere lo stesso valore, e noi vedremo ad esempio il ragazzo autistico mettersi a gridare perché lo stiamo facendo salire in macchina mentre la maniglia della porta di casa, che pure è perfettamente chiusa, non ha la giusta inclinazione. Vorrà scendere dall’auto e spostare la maniglia dagli 86° ai 90°. Per lui questo dettaglio è fondamentale, per la mente tipica è irrilevante. L’autismo è anche questo.

Ugualmente, il soggetto autistico tenderà a connettere una pratica che gli è stata insegnata al luogo e alla situazione in cui l’ha appresa. Occorre dunque sviluppare programmi che aiutino bambini e ragazzi autistici ad esportare le abilità acquisite. Qui vediamo Tobia impegnato in un bar.


Concentrazione

23/01/2012

Nella falegnameria dell’Orto di San Francesco gli strumenti sono tutti rigorosamente manuali, per motivi di sicurezza. L’energia elettrica è bandita! Qui vediamo Guido, che è totalmente averbale e fa molta fatica a concentrarsi in un’attività per più di qualche minuto, mentre impara ad usare un trapano a mano.


Senso

16/01/2012

L’autismo è un problema di senso. Di senso come significato (come nella frase “che senso ha il termine autismo?”) e di senso come scopo (come nella frase “che senso ha iscriversi ad Autismo Treviso?”). Le persone con autismo incontrano difficoltà  nell’assegnare significato alle cose, ma ancor di più nel comprendere lo scopo di cose, azioni e avvenimenti. Per questo all’Orto di San Francesco si lavora molto nel proporre attività in cui le azioni presentano uno scopo chiaro ed evidente, come quello di ottenere dei buoni biscotti. Cui Ettore e Davide appaiono alquanto interessati.


Attività motoria

12/01/2012

Per tutti l’attività motoria è importante, e lo è in particolare per i giovani. Questa importanza nel mondo dell’autismo non appare storicamente valutata nella giusta misura, e in generale tanto maggiore è la gravità del soggetto tanto minore è la quantità di attività fisico-motoria che gli viene offerta. All’Orto di San Francesco si utilizzano anche veicoli come quello della foto, coi quali si possono percorrere le stradine di campagna vicine. Qui vediamo Giacomo in sella. E abbiamo anche un tandem!


Pasta

08/01/2012

Nella cucina dell’Orto di San Francesco si fa sul serio! Il lavoro sulle autonomie personali trova nella cucina uno dei suoi luoghi privilegiati. Qui è evidente la concentrazione di Davide, il più giovane ragazzo dell’OSF, nello stendere la pasta.


Pomodori

03/01/2012

L’Orto di San Francesco attribuisce un grande valore alle attività che si svolgono all’aperto, che tra l’altro sono gradite ai nostri ragazzi. Qui vediamo Valentino (che è del tutto averbale ma possiede forti capacità di imitazione e manualità, e ama la musica) impegnato nella raccolta dei pomodori. Successivamente, in cucina, li taglierà e preparerà per il pranzo. Un tipo di attività che sicuramente gli autistici come lui non svolgono in molti altri luoghi!


Autonomia sociale 2

22/12/2011

Le uscite sono momenti educativi importanti per gli ospiti dell’Orto di San Francesco. Il bar è una meta agognata per il gelato, ma è anche un luogo in cui si imparano e si consolidano le regole sociali. Qui vediamo Jessica, Ettore e Tobia tranquilli e rilassati al loro tavolino.